Molti stimoli possono provocare nausea e vomito, come reazioni avverse ai farmaci (più comunemente farmaci chemioterapici, così inducendo la CINV – Chemotherapy-Induced Nausea and Vomiting), esposizione alle radiazioni (come nella radioterapia per il cancro, così inducendo la RINV – Radiotherapy-Induced Nausea and Vomiting), infezioni, disturbi del SNC (come convulsioni ed emicrania) e cause ormonali (come la gravidanza). Nausea e vomito possono verificarsi anche dopo un intervento chirurgico (PONV – Post-Operative Nausea and Vomiting).
Se non trattata, la CINV può interessare tra il 60% e l’80% dei pazienti oncologici.
Prevenire nausea e vomito è l'obiettivo principale di tutte le più grandi società scientifiche oncologiche (AIOM, ESMO, ASCO e NCCN). Pertanto, la terapia antiemetica dovrebbe essere iniziata prima della somministrazione di chemio/radioterapia e dovrebbe essere prescritta fin dal primo ciclo di chemio/radioterapia.
Un controllo inadeguato di nausea e vomito può ridurre la qualità di vita del paziente e aumentare il costo delle cure sanitarie, ma il problema maggiore di problematiche quali la CINV è che può impedire ai pazienti di completare la chemioterapia, portando fino al 50% dei pazienti a ritardare o rifiutare una possibile terapia antitumorale salva vita.
Età: < 55 anni
Sesso femminile
Basso o nessun consumo alcolico
Anamnesi di cinetosi (mal d’auto)
Precedenti Nausea e Vomito: le donne con storia di nausea e vomito in gravidanza sono più sensibili all'emesi
Ansia
Gli agenti chemioterapici per loro natura tendono a causare il vomito.
Ogni agente comporta un rischio di vomito, indipendentemente dal tipo di paziente che lo riceve, dunque il problema coinvolge molti tipi di tumori.
Per questi motivi, quando si inizia una terapia chemioterapica e radioterapica è importante iniziare un trattamento antiemetico in profilassi.
Con gli agenti nella categoria di rischio più elevato, che include cisplatino, ciclofosfamide a dosi più elevate (≥1500 mg/m2) e molti altri agenti, esiste una probabilità superiore al 90% che un paziente sviluppi CINV se non riceve antiemetici in profilassi.
I pazienti sottoposti a chemioterapia antitumorale presentano tre differenti tipi di emesi ognuno dei quali, avendo caratteristiche particolari, richiede un diverso approccio profilattico e terapeutico:
Il potenziale emetogeno dei farmaci antitumorali, distinti a seconda che siano somministrati per via parenterale o per via orale, è classificato in 4 gruppi: alto (rischio di emesi > 90%), moderato (tra 30 e 90%), basso (tra 10 e 30%) e minimo (< 10%). Tale classificazione è arbitraria perché di molti farmaci non si conoscono le caratteristiche emetogene (frequenza, intensità, durata, tempo di insorgenza dopo la somministrazione, etc).
A ciò va aggiunto che l’emesi indotta da un farmaco antitumorale varia anche in base alla sua eventuale combinazione con altri farmaci antitumorali, alla dose, alla durata dell’infusione e ad alcune caratteristiche dei pazienti quali sesso, età, precedente esperienza di emesi durante la gravidanza, cinetosi, etc.
1. Chemioterapia ad Alto potere emetogeno (HEC):
rischio emesi >90%
2. Chemioterapia a Moderato potere emetogeno (MEC):
rischio emesi tra 30 e 90%
3. Chemioterapia a Basso potere emetogeno (LEC):
rischio emesi tra 10 e 30%
4. Chemioterapia a Minimo potere emetogeno:
rischio emesi <10%
Classi Farmacologiche
Classi di anti-emetici ad alto indice terapeutico
Classi | Principio attivo |
---|---|
Antagonisti dei recettori 5-HT3 | Ondansetron Granisetron Palonosetron |
Antagonisti dei recettori 1 della neurochinina (antagonisti dei recettori della sostanza P) |
Aprepitant Fosaprepitant Netupitant |
Corticosteroidi | Desametasone Metilprednisolone |