Le leucemie sono un gruppo di tumori caratterizzati da una proliferazione alterata dei globuli bianchi che influisce sulla loro corretta formazione e che può anche alterare il normale processo di produzione delle cellule del sangue.
Le leucemie possono essere classificate in base a 2 caratteristiche principali:
velocità di
avanzamento:
linea cellulare
coinvolta
Perciò, si parla di:
La leucemia mieloide acuta è una malattia caratterizzata da una proliferazione clonale delle cellule staminali ematopoietiche (da cui derivano le cellule del sangue) o dei progenitori appartenenti alla linea mieloide (da cui originano anche i globuli bianchi).
Il tutto è causato da un accumulo di mutazioni che provoca un cambiamento nelle cellule staminali: iniziano, così, a espandersi e a non differenziarsi correttamente. Non solo, a causa di mutazioni secondarie, alcune popolazioni di cloni cellulari possono avere un vantaggio selettivo e favorire, quindi, la comparsa e la progressione del tumore.
Questa differenziazione non normale delle cellule mieloidi:
Come conseguenza le cellule immature, chiamate mieloblasti, si accumulano nel midollo osseo e nel sangue periferico.
Come si sviluppa la leucemia mieloide acuta?
In seguito alla trasformazione maligna di una cellula staminale a causa dell’acquisizione di mutazioni che ne alterano il comportamento, in un processo a più fasi. Alcune mutazioni sono già presenti a livello della cellula staminale sana.
L’acquisizione delle mutazioni è spiegata con il modello chiamato two hit-model con due mutazioni in geni chiave appartenenti ad una delle seguenti classi:
La maggior parte delle leucemie mostra un’organizzazione gerarchica ed è guidata da una piccola popolazione di cellule, chiamata LIC (Leukemia Initiating Cells) o LSC (Leukemia Stem Cells) che continua a dividersi, perché:
Perciò, il patrimonio genetico e l’origine cellulare del clone influenzano l’evoluzione della leucemia e la sua risposta al trattamento.
Quali sono i numeri della leucemia mieloide acuta in Italia?
L’incidenza della leucemia mieloide acuta è pari a 3,5 casi ogni 100.000 persone/anno che equivalgono a 1.700-2.000 nuovi casi l’anno.
Nel 2016 la prevalenza era pari a 6.744 persone.
Sono stati identificati alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare la leucemia mieloide acuta.
I sintomi generici non esclusivi della leucemia mieloide acuta sono i seguenti:
Vi sono poi dei sintomi che sono causati da anomalie a specifiche cellule del sangue:
Sintomi legati alla diffusione extra-midollare delle cellule leucemiche
Sintomi dovuti all’alto numero di cellule leucemiche
Sintomi dovuti al basso numero di cellule ematiche normali
Sintomi dovuti al basso numero di leucociti
Sintomi dovuti al basso numero di piastrine
Dal momento che i sintomi generici non sono specifici della leucemia mieloide acuta, è fondamentale diagnosticare la malattia in modo corretto e nel minor tempo possibile, per iniziare il trattamento il prima possibile.
Tutte le analisi morfologiche e molecolari sono utili a creare una vera e propria carta d’identità della leucemia mieloide acuta.
Di recente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato una nuova classificazione della leucemia mieloide acuta, recepita a livello europeo dall’ELN (European LeukemiaNet), il network di riferimento.
La leucemia mieloide acuta è una malattia caratterizzata da un decorso molto rapido. Perciò, appena
formulata la diagnosi è importantissimo che le cure vengano iniziate il prima possibile.
Quali sono gli obiettivi del trattamento?
Il trapianto di cellule staminali è la cura definitiva per la leucemia mieloide acuta e, quindi, l’obiettivo finale del percorso di trattamento.
La scelta del trattamento dipende da 2 fattori fondamentali:
L’approccio terapeutico nel caso di pazienti idonei alla chemioterapia viene suddiviso in 3 fasi
Il regime chemioterapico classico (daunorubicina e citarabina) rappresenta il primo approccio
alla malattia con l’obiettivo di ridurre o eliminare la malattia.
Alte dosi di citarabina (HiDAC) che è importante per mantenere i progressi fatti
nella fase di consolidamento.
Terapia limitata nel tempo con l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva
(nuova manifestazione) del tumore.
Tra le fasi di induzione e consolidamento, consolidamento e mantenimento è possibile effettuare il trapianto di cellule staminali.
REFERENZE